Venerdì 9 settembre 2022 ore 11.00 Palazzo Pallavicini, nel salone delle feste, inaugura la stagione autunnale con l'apertura al pubblico e la conferenza stampa della prima edizione del Premio APP
ART PRIZE PALLAVICINI a cura di Claudia Andreotta e Francesca Bogliolo in collaborazione con Pallavicini srl.
La mostra
App in questa prima edizione ha ricevuto moltissime candidature di Artisti provenienti da tutto il mondo, tra i quali si sono contraddistinti gli Artisti vincitori che esporranno le proprie opere dal 9 al 18 settembre.
Il tema
"la vita intesa nella sua dimensione intima e collettiva, in relazione allo spazio e al tempo"
L'esperienza delle avanguardie storiche in Europa non solo ha trasformato completamente i linguaggi espressivi, ma ha anche abbattuto in modo definitivo la rigida distinzione tra l'arte intesa come puro fenomeno estetico, cristallizzato in canoni ideali, e la vita. Da quel momento, infatti, qualsiasi corrente artistica si pone non solo come innovatrice nel contesto di accademie e musei, ma come portatrice di una volontà di intervento globale: non si "riveste" il reale con uno "stile", ma si procede secondo una Weltanschauung (concezione della vita) che da visione diventa metodo per rifondare l'urbanistica, l'industria, l'istruzione, la moda, persino l'alimentazione, qualunque aspetto della società. L'estetica si unisce all'etica, l'arte alla vita.
Poiché il dibattito artistico odierno è ancora innegabilmente debitore della rivoluzione delle avanguardie, il tema proposto dalla prima edizione del premio APP Art Prize Pallavicini risulta ancora di stringente attualità, tanto da aver richiamato numerosi artisti italiani e internazionali: la Vita e come l'Arte la influenzi e ne sia influenzata con l'invito a misurare la vita intesa nella sua dimensione intima e collettiva, in relazione allo spazio e al tempo, nelle sue diverse forme ed espressioni, dove quello che conta è il percorso dell'opera e dell'Artista che l'ha concepita. In un caleidoscopio di soluzioni linguistiche (dalla nitida narrativa alle strutture aniconiche, all'iperrealismo) e tecniche (pittura, arazzo, fotografia, assemblaggio...) le opere selezionate affrontano ogni possibile aspetto del vivere, rappresentando l'uomo e i suoi stati d'animo (dolore, inquietudine, serenità...), il suo guardare alla realtà con ironia, con senso di attesa o con la volontà di andare anche oltre tramite un anelito spirituale; per molti artisti la vita trascorre attraverso gli oggetti del quotidiano, che da banali strumenti d'uso si fanno portatori della lirica dell'esistere. Ricorre frequentemente anche la ricerca sul rapporto consapevole con la natura e con l'ambiente, sull'intervento in essi dell'uomo (dalle armonie dell'architettura, all'invadenza dell'industria e della tecnologia), sulla città come luogo privilegiato dell'aggregazione. Non manca tuttavia l'eterno incanto per le bellezze naturali, ritratte nella loro delicata opulenza e indagate sia nelle microscopiche evoluzioni formali della loro costituzione chimico-matematica sia nell'incalcolabile grandezza dell'universo. Un infinito che l'uomo ha tentato di imbrigliare con la geometria, di trasformare con l'ingegneria, di armonizzare con la musica (tutte discipline variamente raffigurate): ma il reale evolve costantemente e l'unico modo per fermare in un attimo infinitesimale questo inarrestabile fluire è l'arte con la sua essenza di doppia riflessione dinamica. Non si tratta solo infatti di un pensiero temporaneo dell'artista fissato in un'opera, ma di tutto il flusso di idee, interrogativi, scoperte che essa può generare nell'osservatore, dell'incontro tra l'arte e la vita e di come (citando nuovamente il testo del bando del premio) l'Arte la influenzi e ne sia influenzata.
Ogni opera presentata è in grado di attivare questo processo, poiché nell'arte i sentimenti, le attitudini del singolo si trasfigurano attraverso le opere in universalità. Un'universalità che senza distinzione accoglie e raccoglie, anche grazie alle avanguardie poc'anzi ricordate, tutte le conoscenze umane. Non deve sorprendere quindi che sia stato Marcus Du Sautoy, professore di matematica dell'Università di Oxford, a sintetizzare con adamantina chiarezza un concetto fondamentale: Dalle grotte di Altamira alla Serpentine Gallery, l'arte ha la capacità di legare gli individui in un gruppo, rivelando la risonanza tra il nostro personale codice umano e quello degli altri. Testo a cura di Claudia Andreotta Artisti Selezionati Abraham Dayan, Ambrosio Paolo, Andrea Saltarelli, Angela Petruzzi, Angelica Porrari, Angelo Licari, Anila Dekovelli Ciccone, Aristide Gattavecchia, Beatrice Bobst, Beatrice Venturi, Bruno Benfenati, Carla Patella, Carlotta Mantovani, Claudio Castellani, Daniela Sangiorgi, Denise Sabbi, Eleonora Russo, Emidio Mastrangioli, Enrico Tubertini, Enzo Forgione, Erica Conti, Federica Limongelli, Francesco Brogli, Franco Girondi, Fu Wenjun, Giorgio Carluccio, Giovanni Mangiacapra, Giusanna Di Stefano, Grazia Barbieri, Igor Grigoletto, Jules Vissers, Lele Picà, Letizia Cucciarelli, Luca Tridente, MAD, Marco Panighini, Maria Laura Riccobono, Mario Esposito, Mario Vitale, Massimo Barlettani, Mattia Baraldi, Maurizia Piazzi, Maurizio Leardini, Mauro Martin, Mauro Trentini, Michele Panichella, Modan, Nino Bandiera, Paola Cominato, Paolo Rossetto, Patrizia Menozzi, Phuong Nguyen, Raffaella Guarducci, Roberto Re, Romana Zambon, Sandra Gamberini, Sauro Benassi, Siberiana Di Cocco, Silvana Mascioli, Stefania Gagliardi, Tina Lupo, Ulla Hasen, Valerio Zambelli, Xelah. Informazioni utili Ingresso Libero Apertura al pubblico Dal 9 al 18 settembre dal venerdì a domenica Catalogo Catalogo disponibile in mostra €.10 Orari Mattina 11.00 - 13.00 | Pomeriggio 16.00 - 21.00 (ultimo ingresso ore 20.00) Luogo Palazzo Pallavicini Via San Felice 24, 40122 Bologna Contatti Palazzo Pallavicini segreteria(at)palazzopallavicini.com |